3 credenze da sfatare su lubrificazione ed eccitazione

Parliamo di lubrificazione vaginale ed eccitazione. Forse per qualcuno questi termini possono voler dire la stessa cosa o sono uno il riflesso dell’altro. Quando invece (spoiler) non c’è niente di più sbagliato in questo presupposto.

In questo articolo vedremo come e perchè l’eccitazione sessuale non vada così spesso di pari passo con la lubrificazione. E come, viceversa, lubrificazione non significhi eccitazione.

Lo vedremo analizzando le 3 Credenze più comuni sull’argomento.

 

Come ostetrica ho scelto di formarmi e occuparmi prevalentemente di salute sessuale femminile. Quello della sessualità è un mondo tanto complesso quanto frainteso. Apparentemente se ne può parlare liberamente, in pratica le cose che si dicono continuano ad essere non solo sbagliate, ma anche pericolose per molte persone.

Con questo articolo voglio contribuire ad una cultura positiva sulla sessualità e, magari, a toglierti qualche dubbio.

 

CREDENZA N° 1: LUBRIFICAZIONE = ECCITAZIONE

 

Le parole che utilizziamo, come sempre, ci dicono già come percepiamo la realtà.

“Sono tutta bagnata”.

Nella nostra testa questa affermazione si traduce in: “Ho voglia di fare sesso”.

Probabilmente la relazione tra vagina bagnata-voglia di fare sesso ci sembra addirittura un assioma, cioè un qualcosa che neppure ci viene in mente di mettere in discussione. Quasi fosse naturale che se la vagina è lubrificata, si abbia voglia di fare sesso (o continuare a farlo).

Eppure, molte persone non vivono questa correlazione nella realtà.

 

Nel mio lavoro ho avuto modo di incontrare parecchie donne e spesso, mentre mi raccontano della loro vita sessuale, mi confidano che alle volte è come se il loro corpo non rispondesse.

“Dentro di loro” hanno voglia di avere un’esperienza sessuale con il/la partner, ma il corpo sembra non volere. Non c’è la lubrificazione che si immaginano debba esserci come corrispondenza di ciò che sentono.

Quindi, chi ascoltare? Il corpo o la mente?

A queste domande daremo risposta quando ti parlerò della Credenza n° 2.

 

Prima ci serve capire perché e se è normale che non ci sia questa corrispondenza tra ciò che si sente “dentro di sé” e ciò che dimostra il corpo.

In un mondo ideale, sarebbe sufficiente l’esperienza raccontata dalle persone, per far sì che sia qualcosa di vero. Perlomeno, possibile ed esistente.

Invece, la realtà è molto diversa da così. C’è bisogno di avere delle prove scientifiche.

Non ti parlerò ora di quanti errori potremmo trovare analizzando gli studi scientifici sulla sessualità umana. Perché, come forse immaginerai, ci sono troppe (troppe!) variabili da tenere in considerazione.

Fortunatamente, visto che abbiamo bisogno di prove, qualche studio ben fatto sulla correlazione tra lubrificazione ed eccitazione ce l’abbiamo.

 

Te le racconto uno.

 

Si tratta di una meta-analisi, cioè uno studio che mette insieme i risultati degli studi esistenti sull’argomento, traendo quindi delle conclusioni più autorevoli.

Questo studio, pubblicato sulla rivista Archives of Sexual Behavior, una pubblicazione ufficiale dell’Accademia Internazionale della Ricerca sul Sesso, ha raccolto i risultati di 132 studi pubblicati tra il 1969 e il 2009. Il campione totale è di 2505 donne e 1918 uomini.

Le autrici e gli autori dello studio si sono chiesti: “c’è correlazione tra la risposta genitale (lubrificazione/erezione) e l’esperienza soggettiva di eccitazione delle persone?”

Quindi proprio la domanda che ci stiamo ponendo anche noi ora.

I risultati complessivi di questo studio ci dicono che ci sono differenze di correlazione nelle persone coinvolte. Nello specifico tra uomini e donne.

Ciò che riportano è che negli uomini la correlazione tra risposta genitale (erezione) e eccitazione “mentale” percepita si verifica il 66% delle volte, mentre nelle donne il 26%.

Quindi in meno di una donna su tre, tra quelle che hanno preso parte agli studi, la lubrificazione e l’eccitazione percepita corrispondono.

 

Vediamo cosa possiamo trarre da questi numeri.

 

Senza analizzare tutti i possibili bias (errori sistematici) che possono esserci in questo studio, secondo me possiamo semplicemente dare per assodato che esiste una non-correlazione, che d’ora in poi chiameremo non-concordanza, tra lubrificazione vaginale ed eccitazione.

Cioè che la risposta dei genitali non ha quasi mai a che vedere su come si sente la persona e che cosa ha voglia di fare.

In sintesi: si dà ragione alla percezione delle donne.

Doveva dircelo la scienza, sì…

 

Abbiamo la prova provata che quello che sentiamo è giusto, ha senso ed è normale.

 

Cerchiamo di capirne qualcosa di più.

 

Esiste il fenomeno della non-concordanza, cioè i genitali che rispondono in un modo, quando invece la mente, il cervello, il proprio sentire, dicono qualcos’altro, se non l’esatto opposto.

Quello che dovremmo sapere, infatti, è che la lubrificazione vaginale, così come l’erezione del pene, non sono altro che risposte semiautomatiche del corpo.

Un po’ come la salivazione.

Se addenti una mela andata a male, la tua bocca comincerà a produrre saliva, per un riflesso incondizionato. Ma questo non vuol dire che tu abbia voglia di mangiare una mela marcia.

 

Così come accade per molte risposte corporee, anche quella genitale non è altro che una risposta.

 

Prendiamo ad esempio il caso di una persona che nota che la sua vagina si sta inumidendo sempre più mentre legge una scena di sesso in un libro.

Una scena però che non ha niente a che vedere con un sesso positivo (Trigger Warning: violenza sessuale), ma una scena di “sesso” non consenziente.

Chi legge è consapevole che non è uno scenario in cui vorrebbe ritrovarsi, quindi che non le piace, ma comunque il suo corpo risponde.

Questo accade perché il corpo, nel momento in cui genitali e cervello si accorgono che “si parla di sesso”, rispondono nel modo che sanno fare meglio, cioè con la lubrificazione.

Ma questo non vuol dire che quel tipo di “parlare di sesso” sia desiderabile e piacevole per la persona.

 

Potremmo sintetizzare in questo modo.

 

La lubrificazione, come risposta dei genitali, è una reazione, un riflesso. Non indica (nella maggior parte dei casi) desiderio o piacere.

E questo vale sia quando la lubrificazione è presente ma la voglia o il piacere non ci sono, sia quando ci sono voglia o piacere ma la lubrificazione è assente o poco presente.

In altre parole, la non-concordanza tra lubrificazione vaginale e eccitazione percepita è assolutamente normale.

 

CREDENZA N° 2: LUBRIFICAZIONE = VERITÀ

 

Come promesso, con la Credenza n° 2, rispondiamo alle domande che abbiamo lasciato in sospeso all’inizio.

Chi ascoltare? Il corpo o la mente?

 Rispondere a queste domande potrebbe non essere semplice. Soprattutto se conosci la mia filosofia sul corpo.

 

Dico sempre che il corpo è una guida, che ci può comunicare molto attraverso il suo linguaggio, e che dovremmo fidarci di lui perché possiede già tutte le risorse di cui si ha bisogno.

 

Vale anche in questo caso?

Secondo quanto detto prima sulla non-concordanza, no.

In realtà, questo approccio al corpo vale sempre, c’è solamente un’importante sfumatura da considerare.

La lubrificazione vaginale come risposta ad uno stimolo sessuale è, appunto, una risposta. E come tale dobbiamo prenderla.

Dobbiamo saper interpretare correttamente il linguaggio e i segnali del corpo: dobbiamo parlare la stessa lingua.

Cosa significa?

 

Semplice.

 

Con la lubrificazione il corpo vuole certamente dirci qualcosa, ma non ci dice che gli sta piacendo o desidera approfondire ciò che vede. Con la lubrificazione ci dice semplicemente che ciò che vede è rilevante dal punto di vista sessuale.

Sempre la storia della mela marcia addentata, ricordi?

 

Ciò che piace o si desidera non ce lo dice il corpo con la lubrificazione, ma l’insieme del nostro sentire.

 

In pratica, vale sempre la filosofia di fidarsi del corpo e di sé, ma conoscendo i meccanismi che stanno alla base di questi linguaggi. E conoscendo il fenomeno della non-concordanza tra lubrificazione ed eccitazione, soprattutto!

Se non c’è lubrificazione, ad esempio, non significa che non si è eccitate e che non ci piace quello che stiamo facendo. Dobbiamo lasciar stare queste associazioni lineari, avendo la consapevolezza che si è comunque sane, funzionanti e normali.

 

Può capitare, in alcuni casi, che non ci sia la lubrificazione “normale secondo i propri standard” e questa cosa può far preoccupare.

I motivi potrebbero essere diversi, li riassumo qui sotto:

  1. Normale fluttuazione delle fasi del ciclo mestruale (a cui non si era mai prestata attenzione): i genitali hanno risposte di lubrificazione diverse a seconda delle varie fasi del ciclo;
  2. Assunzione di farmaci che modificano la normale (per sé) lubrificazione vaginale, come ad esempio i contraccettivi ormonali (come la pillola, l’anello e il cerotto);
  3. Presenza di infezioni vulvo-vaginali che modificano l’equilibrio vaginale;
  4. Tensione o lassità dei muscoli del pavimento pelvico, che non assicurano la normale (per sé) lubrificazione da parte delle ghiandole secretive.

 

Se noti che c’è stato un cambiamento nella tua lubrificazione vaginale ed è presente uno o più di questi fattori, puoi cercare di capire come poter migliorare le cose, insieme ad una professionista.

In questi casi non dobbiamo quindi ricercare significati sul grado di eccitazione, ma dobbiamo eventualmente indagare altre questioni.

Dare un significato alla “perdita” di lubrificazione pensando che ci sia qualcosa che non va in sé o nel rapporto con la/il partner, ci porta davvero fuori strada. E ci fa stare male per niente!

 

Veniamo quindi all’ultima questione.

Da cosa dipende l’eccitazione che si sente, se non corrisponde alla lubrificazione?

Per rispondere passiamo all’ultima Credenza.

 

CREDENZA N° 3: HO QUALCOSA DI SBAGLIATO SE ECCITAZIONE E LUBRIFICAZIONE NON CORRISPONDONO

 

Per questa terza e ultima credenza, penso che la risposta te la possa già immaginare.

Esatto: non hai niente che non va se la tua lubrificazione genitale non va di pari passo a come ti senti. Abbiamo avuto “prova” di questa non corrispondenza con lo studio scientifico che ti ho citato.

Quindi ora cerchiamo di capire cos’è e da cosa dipende l’eccitazione, visto che non si tratta di qualcosa di fisico.

 

Ogni persona potrebbe dare la sua personale definizione di eccitazione.

Io ti propongo questa.

 

L’eccitazione è il sentirsi favorevoli ad una interazione intima e sessuale.

 

A volte ogni parte di sè fa percepire questa sensazione, compresi i genitali.

Molto più spesso, invece, è una sensazione che rimane più circoscritta al proprio stato mentale.

È importante prendere consapevolezza di questo.

 

La presenza o assenza di lubrificazione non è indice della propria eccitazione. L’eccitazione è ciò che succede nel cervello, non nei genitali. E, molte volte, questi due fenomeni non corrispondono.

 

Abbiamo già visto come la lubrificazione sia una risposta dei propri genitali ad uno stimolo che il corpo ritiene interessante a livello sessuale.

Da cosa viene innescata, invece, l’eccitazione?

Possiamo dirlo in questo modo.

 

Il sentirsi favorevoli o meno al sesso dipende da come ci si sente dentro e fuori di sè in un determinato momento.

La mia mente è occupata con altre preoccupazioni? Lavoro, studio, figli, genitori…

L’ambiente in cui mi trovo mi dà sicurezza? Ho paura che qualcuno possa entrare nella stanza…

Ho timore per qualcosa? Di provare dolore, di avere conseguenze spiacevoli…

Come mi sento con il mio corpo?

L’idea del sesso mi piace, mi spaventa o non mi interessa?

Ho altre priorità in questo momento? Mangiare, bere, scaldarmi, raffreddarmi, fare pipì…

 

In pratica, l’eccitazione dipende da come ti senti a tutto tondo, dentro e fuori di te.

Dal contesto, insomma.

 

Facciamo un esempio.

 

Può capitare che, di fronte ad uno stimolo di natura sessuale, i tuoi genitali rispondono e si lubrificano.

La tua mente però (e anche il resto del tuo corpo) è concentrata sul cercare di sopravvivere ad una temperatura soffocante tipica di agosto in pianura padana.

È molto facile che ti ritroverai a dire “no grazie” a qualsiasi possibile interazione sessuale, cercando di mantenere la tua temperatura corporea a livelli umani.

In questo caso, molto banale ma forse realistico, ti ritrovi ad avere altre priorità (quella di mantenere la tua temperatura corporea) e l’eccitazione non trova spazio.

 

Facciamo un passo avanti, ora.

 

In questa stessa situazione di caldo soffocante, hai comunque voglia di approfondire quello stimolo sessuale che ti si è presentato. Potrai quindi decidere di fare qualcosa per rispondere alle tue priorità. In questo caso puoi accedere l’aria condizionata, farti una doccia fredda… insomma, qualsiasi cosa (se disponibile) che ti permetta di non pensare ai 40 gradi all’ombra ma di poter dare spazio all’eccitazione.

In questo ed altri casi, più complessi ma simili, il problema non è l’eccitazione (e non sei nemmeno tu, il problema!), ma tutto ciò che succede dentro e fuori di te, che ti coinvolge tanto da non poter dare spazio all’eccitazione sessuale.

Il contesto, quindi.

Ciò che probabilmente c’è da “sistemare” sono questi altri fattori, non la tua sessualità.

 

Il grado di eccitazione che senti oppure no ha sempre senso, e non si tratta di un problema sessuale.

 Si tratta di occuparsi di ciò che assorbe tutte le tue energie non lasciando spazio all’eccitazione: prenderne consapevolezza, dare retta a ciò che senti e prendersene cura.

Dimenticati per un attimo di ciò che succede tra le tue gambe e dei significati e delle credenze (errate) che hai imparato durante tutta la vita. Tu e il tuo corpo non siete sbagliati.

 

A questo punto, questo aspetto dovrebbe essere abbastanza chiaro.

 

Veniamo quindi agli ultimi due punti di questo lungo percorso su lubrificazione ed eccitazione.

  1. Come comunicare la propria eccitazione, se la lubrificazione non è un parametro attendibile?
  2. Come fare se c’è eccitazione ma non lubrificazione?

 

Per rispondere alla prima domanda, è necessario prendere confidenza con le sensazioni che senti durante la tua personale eccitazione, farci caso, e farle conoscere anche al tuo o alla tua partner.

Potrebbe essere la sensazione di calore interno, di trasporto fisico e mentale, di una respirazione più veloce o di movimenti corporei quasi involontari… questi o altri segnali li puoi notare e far notare.

La tua eccitazione si può vedere con gli occhi o la puoi raccontare a parole.

L’importante è che non vi basiate – solo – sulla lubrificazione vaginale.

 

E se tutti questi segnali ci sono ma ti serve fisicamente anche la lubrificazione per avere una buona esperienza sessuale?

Veniamo alla risposta alla seconda domanda, dunque.

Niente di più semplice. Puoi usare un lubrificante.

Ne vendono di tutti i tipi e per tutti i gusti. E sono fatti apposta per lubrificare, pensa che coincidenza!

Spesso il lubrificante viene visto come una sconfitta. Dalla persona in questione, perché pensa che il suo corpo non funzioni correttamente, e dal/dalla partner perché pensa di non essere in grado di eccitare.

Queste non sono altro che parte delle credenze errate che non fanno vivere bene l’esperienza sessuale (e che tolgono spazio all’eccitazione).

Insomma, un cane che si morde la coda.

Spero però che con questo articolo tu abbia gli strumenti necessari per capire che tutto questo non ha senso, che usare un lubrificante non ha nessun significato nascosto. Serve a lubrificare, punto.

Un contatto sessuale con una buona lubrificazione è molto meglio rispetto ad un tocco asciutto.

 

CONCLUSIONI

 

In questo articolo abbiamo visto come la lubrificazione vaginale e l’eccitazione siano, per la maggior parte dei casi, due fenomeni a sé stanti.

Abbiamo scardinato tre credenze comuni che non fanno vivere bene la propria sessualità.

Prenderne consapevolezza è il primo e fondamentale passo.

 

Lo so che molto di quello che ti ho raccontato sono aspetti non divulgati e ignorati, quindi se hai delle domande scrivile nei commenti. Ti risponderò!

 

Un abbraccio,

 

Eleonora

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Una risposta

  1. Questo articolo oltre che incredibilmente utile è anche molto molto ben fatto dal punto di vista della leggibilità. Sembra di averti a fianco che spieghi le cose, con tutte le pause e le enfasi giuste su alcuni concetti. Veramente un lavoro eccezionale di cui ti ringrazio molto e spero che tutte queste capacità ti regalino ancora più soddisfazioni e felicità nella vita. Grazie ancora.

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